Il Comitato Tecnico Scientifico ha convalidato il protocollo per l’apertura degli impianti sciistici, ora spetta al governo la decisione sulle date.
Capienza ridotta al 50% su funivie, cabinovie e seggiovie, utilizzo obbligatorio di mascherine Ffp2 e naturalmente il rispetto di tutte le norme per il contenimento della pandemia quali il distanziamento e il divieto di assembramento.
“Zum Zeri da tempo è pronta per l’apertura degli impianti – dichiara Maurizio Viaggi – auspichiamo che la Regione Toscana, che in queste settimane è stata tra le regioni più virtuose ed una delle prime a riaprire le scuole, continui a mantenere la classificazione GIALLA condizione vincolante per l’apertura degli impianti”.
Zum Zeri, quest’anno compie il 50° anno di attività, con seggiovie, skilift e tapis roulant è nelle condizioni di garantire il protocollo e la massima sicurezza per gli utenti e il proprio personale. “In questi mesi abbiamo fatto tanto lavoro per cercare di garantire sicurezza e qualità delle strutture, consapevoli dell’importanza sociale ed economica per l’Appennino del turismo invernale – ribadisce Viaggi – Abbiamo avuto al nostro fianco la Regione Toscana, l’Amministrazione Comunale di Zeri che ringraziamo e il nostro staff di volontari che non si è risparmiato, abbiamo realizzato investimenti importanti, non scontati in un periodo di grande difficoltà e assoluta incertezza come questo, ma frutto della determinazione di mantenere un presidio ed una attività importante per il territorio e la sua comunità. Le code agli impianti saranno regolamentate assicurando il distanziamento di almeno 1 metro a persona, abbonamenti contingentati e venduti online, punti vendita della ristorazione posizionati lungo le piste per evitare un eccesso di presenze nei BAR dei rifugi, turnificazione e prenotazione obbligatoria per il pranzo al self service o per ritirare “Take Away” panini, torte o bevande”.
Una organizzazione a cui non deve mancare il supporto e la collaborazione degli utenti. La neve non manca, smentendo tutti coloro che sostenevano che le piccole stazioni dell’Appennino non ne avrebbero più avuta e che erano pertanto destinate alla chiusura, l’impegno delle società di gestione c’è e non manca certamente la voglia di sciare. Non ci resta che attendere auspicando il calo dei contagi e la possibilità di poter aprire per le ultime settimane invernali le nostre piste.